| Lento cammino tra la stanza e la parete di fronte, indeciso se entrare o rimanere... Le maschere mi intimano di andarmene dal corridoio, ma io persisto nella mia indecisione... Il letto nella mia stanza mi chiama, desidero cullarmi tra le sue morbide e calde braccia... ma imperterrito resisto... Il sonno non mi avrà... Non mi avranno i sogni, gli incubi e le ombre...
Resterò avvinghiato alla realtà con tutte le mie forze, fino a che, stremato... non cadrò tra le dolci avvelenate braccia del sonno... un sonno ristoratore, catartico... ma che annebbia i sensi e l'anima... Un'anima incatenata, nascosta, celata... tra nere vesti e maschere fuggenti... Sorriso nascosti, ombre invece d'occhi... solo pochi sanno vedere oltre...
Per questo mi rammarico, per la cecità mondana... Per l'incapacità di vedere, perché è una vista cieca quella di chi vede, senza sapere di vedere... vede stupende persone, rigogliose come alberi in primavera... ma non ne coglie la presenza...
E corre, corre, corre, corre... Corre tra le strade repentinamente, costretto da lancette che inesorabilmente fuggono sotto il nostro sguardo... Lancette insensibili, che nemmeno le suppliche possono fermare...
Un tempo che scivola silenzioso su di noi, gridando come la morte il giorno della fine... orgoglioso della sua potenza e intimorito dalla nostra rarità...
Perché siamo rari, preziosi... La nostra mente è isolata... solo poche volte qualche goccia d'acqua riesce a superare la diga... Perché il nostro solitario pensiero è maledetto... un pensiero insensato, solo... che alla luce del giorno appare nella sua inconsistenza... un pensiero che solo la solitudine può generare...
E gli occhi si chiudono, il respiro rallenta... La mente si tuffa in un caldo mare di dolce latte... mentre il cuore cede alle malie delle ombre.. E il sonno m'imprigiona...
Buona notte a tutti Qe
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