Lacrima D'Inverno |
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| La nostalgia potrebbe essere l'ancora di salvezza contro la depressione dovuta alla solitudine, all'isolamento o alla paura di restare soli. È l'ipotesi espressa e apparentemente confermata da uno studio cinese della Sun Yat-Sen University. Lo studio sostiene che le persone più sole sono anche le più nostalgiche e che questo sentimento permette loro di convivere con la loro solitudine e contrastare la sensazione di isolamento.
Si dice spesso che le persone anziane vivano di ricordi, ma probabilmente sono soltanto più sole delle altre e riandare con la mente ai bei momenti trascorsi permette loro di non lasciarsi prendere da malinconia e depressione. Lo stesso discorso, però, vale a tutte le età. Lo studio cinese, infatti, ha coinvolto bambini, studenti universitari e operai.
In tutte le categorie è emerso che molte delle persone che si sentivano più sole erano anche le più nostalgiche e che erano in grado di utilizzare questa emozione e la capacità di richiamare alla mente i bei ricordi per diminuire il dolore causato dalla solitudine. Il fatto che solo alcuni fossero in grado di farlo ha incuriosito gli scienziati, secondo i quali è una questione di personalità: le persone differiscono in termini di resilienza, la capacità di ripristinare sempre un equilibrio e resistere agli eventi avversi della vita. Le persone più resilienti si sono dimostrate quelle in grado di sfruttare la nostalgia a proprio vantaggio.
I risultati dello studio potrebbero avere immediate ricadute cliniche nel trattamento dell'estremo patologico della solitudine, ovvero il terrore di restare isolati dagli altri. Tale paura, infatti, può provocare ansia e depressione, e la nostalgia può esserne l'antidoto. Secondo il ricercatore Xinyue Zhou, chi ne soffre potrebbe dunque utilizzare il ricordo di momenti, persone e situazioni emotivamente rilevanti come strumento per creare un senso di connessione e appartenenza e diminuire quello di solitudine.
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